Bella mi' Pisa ...

Mi garba scrive' in Pisano. E' la mi' lingua e quando la parlo sto dimorto bene, come un muggine a Bocca d'Arno quando passano le cèe ...

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Località: Pisa, Italy
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09 ottobre 2007

La Fìatte

Oramai ci siamo.
Dopo tant’anni ‘he lo dìano, è ‘rivato ir momento fatidïo.
Oggi pomeriggio buttano giù la Fìatte a Marina.
Quarche carïa d’esprosivo e … bùmme !!!

D’artronde der mitïo stabilimento dietro all’obelisco a Boccadarno,
c’era rimasto solo l’esoscheletro. Stava li ar su’ posto da tant’anni,
com' un granchio morto, rinsecchito dar sole e sporpato da’ moscìni.

Mi pa’ c’ha lavorato tant’anni come “chimïo” e, colla famiglia,
s’è vissuto per un lustro a Marina, ner bèr mezzo dell’anni ’70.
Tanti rïordi c’ha mi’ pa’ di quell’anni, passati drento a que’ ‘ apannoni
co’ tetti a zighezzàghe; rïordi che c’ho anch’io, travasati da’ racconti quotidiani che mi pa’ ci faceva der su’ lavoro, a cena la sera.
Son ‘resciuto co’ racconti delle prèsse, della zincatura, dell’elèttroforèsi, der “collaudo e per fini’ con quelli der mitïo “depuratore”.

Ir depuratore merita un discorso a parte.
Mi pa’ è sempre stato sensibile alla “questione ambientale”, come si dice oggi, all’inquinamento, come si diceva nell’anni ’70. Supervisore giòoforza di tutto ir cicro industriale dello stabilimento, in qualità di “responsabile del laboratorio” (certe risate cisi faceva … e c’era artr’ ‘e lui nel laboratorio !!!), si cimentò in quell’impresa, unïa ner su’ genere e che, con un pizzïo d’orgoglio familiare, possiamo di’ che fece ir su’ bello scarpore, seppur ner ristretto ambiente industriale. Consistette nella realizzazione dell’idea di mi’ pa’, di fa’ un depuratore che, per arriva’ a compie’ ir su’ ‘ompito di depura’, sfruttasse quelle stesse sostanze di scarto prodotte in fabbrïa: un vero e proprio auto-depuratore. Tanto fece e tanto ci studiò che alla fine ci riuscì.

Oggi pomeriggio si porverizzerà ir cemento de’ ‘apannoni, ma que’ rïòrdi e mille artri, racchiusi nelle menti delle migliaia di persone che hanno vissuto la “Fìatte a Marina” o che sempricemente hanno vissuto “Marina a’ tempi della Fìatte”, quelli no, non svaniranno.

Ir mondo va avanti ed è inevitabile che tutto passi e poi sparisca.

Oggi pomeriggio dice ‘he ci saranno ‘n tanti a Marina per vede’ la demolizione esprosiva, ma artrettanti saranno a vede’ quer botto dar cielo. Son siùro, me lo sento, che tra ieri e questa notte, in mezzo a que’ ‘apannoni si sono ritrovate tant’anime: chi cor camice e chi colla su’ tuta verde sconsumata. Avrà sonato anco la sirena per segna’ inizio e fine turno. Un fiume d’operai e d’impiegati avrà timbrato ir cartellino e avrà ripreso ir su’ vecchio posto in fabbrïa. Pure ll’anime de’ macchinari avranno fatto la loro urtima giornata: la ‘atena di montaggio, ben lubrifïata, con tutti i su’ gancetti si sarà mossa ancora. Le presse avran pressato e si, alla fine … anche ir depuratore di mi’ pa’ avrà lavorato per bene. Poi tutti a casa.

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