Ir 9 Ottobre (1406 - 2006)
Quer malidetto giorno
der Quattrocentosei,
nell’arba frizzantina dell’Atunno,
corpìta a tradimento, Dio l’accèi,
a quell’infami Pisa chinò ir capo
e chiuse l’ali, per successivi sèoli numero sèi.
Restò così, sospesa,
tra vita e morte,
in speranzosa attesa,
di pote’ per bòna sorte,
ridispiegar le vele all’alisei.
La su’ anima ripose,
e tra le pietre la nascose.
Se di que' Pisani ti senti oggi erede,
se a quelle pietre sai porgere l’orecchio,
antìe e gròriose ‘mprese
ne pòi senti’ un ber mucchio.
Artre vòrte, per le vie di Pisa,
par di senti’, mentre stai a girottola’,
mille vocine che in ogni modo e guisa
ti stan sempre a richiama’.
Per se’ seòli di quelle pietre è stata la ‘ompagna
e ora, gufacci e avvortoi, avete finito di frega’,
rispunta la gramigna,
andatevi a rimpiatta’ !
der Quattrocentosei,
nell’arba frizzantina dell’Atunno,
corpìta a tradimento, Dio l’accèi,
a quell’infami Pisa chinò ir capo
e chiuse l’ali, per successivi sèoli numero sèi.
Restò così, sospesa,
tra vita e morte,
in speranzosa attesa,
di pote’ per bòna sorte,
ridispiegar le vele all’alisei.
La su’ anima ripose,
e tra le pietre la nascose.
Se di que' Pisani ti senti oggi erede,
se a quelle pietre sai porgere l’orecchio,
antìe e gròriose ‘mprese
ne pòi senti’ un ber mucchio.
Artre vòrte, per le vie di Pisa,
par di senti’, mentre stai a girottola’,
mille vocine che in ogni modo e guisa
ti stan sempre a richiama’.
Per se’ seòli di quelle pietre è stata la ‘ompagna
e ora, gufacci e avvortoi, avete finito di frega’,
rispunta la gramigna,
andatevi a rimpiatta’ !
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