Bella mi' Pisa ...

Mi garba scrive' in Pisano. E' la mi' lingua e quando la parlo sto dimorto bene, come un muggine a Bocca d'Arno quando passano le cèe ...

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Località: Pisa, Italy
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27 marzo 2014

Sott’assèdio


Èn passati guasi sètte sèoli, ma li vedo ancora lì, appostati 'n sulle mura,
'ólle balestre carìate e le porte 'juse di volata,
appena vista 'riva' 'uell'armata sterminata.

Cosa vogliano da nnoi que' sordati minacciosi ?
E con Pisa, perché mmai, se la vogliano piglia' ???

Ma 'un c'è vèrzo di discórre',
né di fàlli ragiona':
'uelli affilano le su' armi,
vi ci vogliano sbuzza' !

Noi d'Iggrèsias siam già pronti,
pe' la nostra libertà,
vola un'aquila da' monti,
siamo pronti a guerreggia'.

Nér mi' còre l'ho sentito,
finché Dio mi darà fiato,
vi starò abbarbiàto,
fusse pure all'infinito.

Sòna mèsta la 'ampana,
mentre spèzzo 'uesto pane:
benedetta 'uella dàma
'e mi lèva un po' di fame.

Ma 'un c'è tempo di penza'
a chi parte da 'sto mondo;
vòglio solo ringrazia'
chi ci 'rede fino 'n fondo.

Finché frecce avrò da parte,
finché vista avran quest'òcchi,
'ueste mura belle àrte,
'un c'è òmo 'e le tócchi !!!

Ma c'è uno 'e s'azzarda
a venìcci a sbeffeggia'.
Co' un'aria assai beffarda,
ha 'nviato a sbraita'.

Torna a ccasa, ti 'onviène,
'e la mira ho bèll'e ppreso,
co' 'sto dito 'e mi frème,
già ti vedo secc'e steso.

Caro mio eri avvisato,
ma te nulla ... e quest'è tròppo !
La mi' freccia ho già scoccato,
... O 'un t'ho còrto drent'a 'n occhio ?!

Guardo 'r cièlo e vedo lei
'e continua a vorteggia',
tra le vie dell'alisèi,
l'anime nostre 'ustodirà.

Sèoli ormai ne són passati,
e noi siamo ancora qua.
Noi d'Iggrèsias siam sordàti,
e Pisana resterà.




Traduzione con spiegazione

Sotto assedio

Sono passati quasi sette secoli, ma li vedo ancora lì, appostati sulle mura,
con le balestre caricate e le porte chiuse di volata,
appena vista arrivare quell'armata sterminata.
(Immagino di vedere i balestrieri appostati sulle mura di Iglesias, con le balestre cariche, una volta che le porte della Città sono state chiuse e fuori si è accampata l’armata Aragonese)

Che cosa vogliono da noi quei soldati minacciosi ?
E con Pisa, perché mai, se la vogliono prendere ???

Ma non c'è modo di discutere,
né di farli ragionare:
quelli affilano le loro armi,
qui ci vogliono sbuzzare.!
(Non si capisce perché se la prendano con Pisa – Iglesias qui rappresenta Pisa – ma è certo che quelli la fuori hanno intenzioni cattive)

Noi di Iglesias siamo già pronti,
per la nostra libertà,
vola un'aquila dai monti,
siamo pronti a guerreggiare.
(Tutti gli Iglesienti, balestrieri e popolazione sono pronti a resistere. Nel frattempo fa la sua comparsa, venendo dai monti vicini e volando sopra la Città un’aquila, l’aquila Pisana)

Nel mio cuore l'ho sentito,
finché Dio mi darà fiato,
qui starò abbarbicato,
fosse pure all'infinito.
(È uno dei balestrieri che parla. Ha già ben chiaro che lotterà sulle mura fino all’estremo sacrificio. Il termine “abbarbicato” vuole essere un riferimento alla gramigna, una pianta erbacea molto tenace che in antichità era simbolo di Pisa)

Suona mesta la campana,
mentre spezzo questo pane:
benedetta quella donna
che mi toglie un po' di fame.
(Una campana suona a morto, mentre il nostro balestriere sta condividendo con gli altri balestrieri una pagnotta che una donna di Iglesias ha portato loro. Questo rappresenta la partecipazione di tutti gli abitanti alla resistenza.)

Ma non c'è tempo di pensare
a chi parte da questo mondo;
voglio solo ringraziare
chi ci crede fino in fondo.
(Non c’è tempo di pensare a chi è morto ed il pensiero si rivolge, ringraziando, verso chi insieme a lui crede nella difesa della Città)

Finché frecce avrò da parte,
finché vista avranno questi occhi,
queste mura belle alte,
non c'è uomo che le tocchi !!!
(Questo è il giuramento che fa il nostro balestriere)

Ma c'è un uomo che azzarda
a venirci a sbeffeggiare.
Con un'aria assai beffarda,
ha iniziato a sbraitare.

Torna a casa, ti conviene,
che la mira ho già preso,
con questo dito che mi freme,
già ti vedo secco e steso.

Caro mio eri avvisato,
ma te nulla ... e questo è troppo !
La mia freccia ho già scoccato,
... O non t'ho colpito dentro ad un occhio ?!
(Questo è l’evento, che si narra, in cui un nobile Aragonese, spintosi troppo vicino alle mura, è trafitto ad un occhio da un dardo di balestra)

Guardo il cielo e vedo lei
che continua a volteggiare,
tra le vie dell'alisei,
le anime nostre custodirà.
(Adesso il nostro balestriere sente avvicinarsi la fine e nota che l’aquila vola ancora alta nel cielo, non li ha mai abbandonati ed è pronta a custodire le loro anime)

Secoli ormai ne son passati,
e noi siamo ancora qua.
Noi d'Iglesias siamo soldati,
e Pisana resterà.
(Iglesias oggi. Sono passati molti secoli, ma le anime dei valorosi balestrieri sono ancora sulle mura a fare il loro dovere. Per loro la battaglia non è mai terminata ed Iglesias non è mai caduta in mano al nemico)

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